David Keenan – Memorial Device

18,00

Parabola di una band post-punk fittizia ambientata nella periferia scozzese degli anni Ottanta. Romanzo d’esordio di David Keenan, firma storica di The Wire, tradotto da Matteo Camporesi e Lorenzo Mari.

Pubblicato in Inghilterra da Faber&Faber, l’esordio letterario di Keenan narra la storia vera di una band fittizia, fornendo – come chiosa eloquentemente il sottotitolo ─ “un’allucinata testimonianza orale della scena post-punk di Airdrie, Coatbridge e dintorni”. I Memorial Device sono un gruppo di leggende locali che nei primi anni Ottanta ha animato la scena di Airdrie, cittadina in provincia di Glasgow. Ross Raymond, che di quella scena ha fatto parte, si assume il compito di salvarne la memoria e metterla per iscritto; prende forma così una serie di ventisei capitoli/interviste in cui, in veste di editor (anch’esso fittizio), dialoga con altrettanti personaggi per ricostruire lo spirito di un periodo storico ed esistenziale in cui l’idea che esistesse un futuro da cui non farsi cogliere impreparati era più forte del cinismo e della disillusione. Band che si sciolgono dopo un pugno di esibizioni, artisti concettuali, spacciatori che costruiscono bunker antiatomici, musicisti che inseguono ideali romantici e fuggono in Palestina – storie che non ruotano necessariamente intorno alla musica ma, affrontando i temi del ricordo, della comunità e del fallimento, restituiscono l’immaginario di un mondo votato o destinato ad essere sommerso, e a restare consacrato come tale.

 

“Sai come un concetto ti cresce un po’ alla volta dentro la testa, e qualcosa che prima ti sembrava spaventoso diventa uno stimolo, poi un piacere e alla fine ti suscita indifferenza? All’epoca eravamo al confine fra lo spaventoso e lo stimolante.”
– David Keenan, Memorial Device

Peso 0.4 kg
Dimensioni 19.8 × 13 × 2 cm
Pagine

318